Propongo questa recentissima intervista a mio fratello, il Dr. Giuseppe Di Bella:
Italia e Italiani: il bersaglio preferito dei poteri politico-finanziari e sanitari internazionali
che ritengo letteralmente preziosa per chi, disorientato, stanco e disgustato dal quotidiano tambureggiare di sciocchezze (non solo in campo medico-scientifico), desidera sapere finalmente come stiano le cose.
Il titolo di questo “paragrafo” del DiBellaInsieme, tratto dall’incipit dell’intervista, mi sembra il più …a misura di realtà. In che senso siamo “bersaglio”? Nel senso che, avendo la stessa voce in capitolo di un topino che squittisce e la libertà d’azione di uno dei carcerati delle vignette della Settimana Enigmistica (agganciati al muro mani e piedi con bracciali e gambali di ferro), costituiamo la cavia per antonomasia dei più immondi test sanitari e socio-politici.
Alla luce di incredibili panzane diffuse senza pudore e tantomeno reale contraddittorio, oggi dovrebbe valere la linea-guida: “ogni notizia è falsa sino a prova contraria”. Per giunta nessuno di quei contro- o sovra- poteri di garanzia previsti nella Costituzione per evitare anomale concentrazioni autoritarie, interviene. Anche qui nessuna meraviglia. E siccome mi attengo sempre alla regola “un documento per ogni affermazione”, ricordo, a proposito di latitanti interventi arbitrali, quando ventidue anni fa, ad inizio sperimentazione, un allora arbiter in pectore zelante collega di politici coinvolti nella farsa del 1998, si precipitò festante e tripudiante alle principali agenzie di stampa tuonando d’aver “scoperto” che “dietro la Melatonina di Di Bella” c’era un brevetto (riportato in formato pdf in basso, ndr.)! Il tripudio durò meno di 12 ore, quando l’imprudente tripudioso venne informato che si trattava di un brevetto industriale relativo ai procedimenti tecnici da seguire per coniugare la melatonina, privo di qualsiasi possibile ritorno economico, e non di un brevetto commerciale. Notte cupa e angosciosa con veglia di preghiera tra i cattolicissimi compagni di cordata. Naturalmente la smentita non ebbe nemmeno lontanamente l’eco del primo annuncio falsario.
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Non ce ne meravigliammo, dato che un filo rosso …collegava l’arbiter in pectore ad un altro notabile in pectore di vent’anni prima, 1978; il quale, durante l’angosciosa prigionia di Aldo Moro, annunciò di avere partecipato ad una seduta spiritica, pur essendo cattolico osservante, nel corso della quale seduta sarebbero emerse precise indicazioni sul luogo della segregazione: rivelatosi poi una bufala, dato che le forze dell’ordine distolte per controllare il preteso luogo di detenzione – fuori Roma – tornarono senza aver trovato nulla. Forse anche tra gli “spiriti” circolano fake?
Similia similibus, sancirono i Latini. Sono passati 22 anni dalla bufala del brevetto e 42 dalla …seduta spiritica (!). Ma noi abbiamo buona memoria, e tanti giornali. Se avessimo tutti buona memoria, sarebbe molto più difficile toglierci la libertà.
Ma non voglio togliere spazio a contenuti sicuramente più interessanti delle mie considerazioni, d’altronde già manifestate in passato.
Mi limito pertanto a sottolineare la rara ed apprezzata capacità di Giuseppe di sintetizzare in spazi limitati argomenti complessi e di renderli di immediata comprensibilità: solo chi ha qualcosa da dire riesce a dirlo e solo chi ha le idee chiare riesce ad essere chiaro. Nell’intervista segnalata ruolo positivo hanno avuto anche le domande essenziali e incisive poste dalla D.ssa Denise Baldi.