Qualche breve nota sul Corona Virus prima di riportare il testo della newsletter del sito gemello metododibella.org, firmata da mio fratello il Dr. Giuseppe Di Bella.
Alcuni frequentatori ci hanno rimproverati, pur con bonomia, perché non avevamo pubblicato nulla sull’argomento. Ma non ci sentivamo di esprimerci, preferendo attendere, sapere, capire, prima di pronunciarci. So che non è questo il costume prevalente, dato che meno si sa e capisce e più si sbraita, ma ognuno è fatto a suo modo.
Con doverosa umiltà, ci limitiamo a fare se nostre, condividere se altrui, alcune domande e riflessioni, nella speranza che presto qualcuno svelerà certi arcani.
- L’Italia non confina con la Cina. Come si spiega che il nostro disgraziato Paese sia divenuto (a sentire certa stampa estera) il “focolaio” del contagio? O dobbiamo forse pensare che il corona ha sentito affinità elettive e solidarietà da parassita con alcuni nostri politici?
- Le vittime delle influenze di stagione sono annualmente circa 10.000, e alcune migliaia quelle di infezioni contratte in ambiente ospedaliero. Perché non è stata finora dedicata analoga attenzione a questi eventi? E inoltre, attenendosi a quanto dichiarato ufficialmente: perché non si rimarca opportunamente, a tutto vantaggio dell’apprensione generale, non tanto che l’età media delle vittime supera gli 80 anni di età, ma che queste erano affette da almeno 3 diverse patologie, con larga percentuale di pazienti in chemioterapia? La gente saprebbe così che in maggioranza non si muore di corona virus, ma con il corona virus.
- Abbiamo sentito tuonare contro l’allarmismo. Ma chi è che lo ha seminato e distribuito? E’ vero o non è vero che telegiornali, radiogiornali, quotidiani, servizi speciali, tavole rotonde e quadrate, rubriche, balconate di testimonial noti hanno addirittura polverizzato l’ossessività di certe asfissianti pubblicità? Non esisteva un qualche modo più equilibrato ed opportuno per conciliare giusti inviti a misure precauzionali con l’esigenza di non terrorizzare la popolazione?
- A fine anni ’50 l’influenza Asiatica provocò nel mondo 2 milioni di morti. Se si fosse ripresentata oggi, ci avrebbero spediti tutti sulla luna? Non parliamo poi della famosa “Spagnola” che un secolo fa infettò mezzo miliardo di persone ammazzandone oltre il 10%. Dicendo questo – sia chiaro – non vogliamo sminuire il pericolo rappresentato dal corona, ma solo evitare che dalla preoccupazione si passi al panico.
- Se non temessimo di venir rubricati quali complottisti, aderiremmo al sospetto di alcuni che intravvedono – dietro la nebbia dell’apprensione generale – il convulso sfregar di mani di azionisti di alcune multinazionali del farmaco. Non solo si profilano porta-container stipate d’oro per un vaccino che due mesi fa veniva previsto non prima di un paio dì anni e che poi, grazie naturalmente al massacrante ed epico lavoro autoimpostosi dal produttore, è quasi pronto; ma ulteriori cascate a 24k a seguito del probabile tentativo, sostenuto da uno stentoreo appello a senso di responsabilità, di imporre a tutti, giovani e non giovani, il coron-vaccino. Senza dimenticare l’indotto: sarebbe infatti consentito guardare con ancor più fiero cipiglio la plebe belante dei no-vax, radiare con ancor maggiore disinvoltura medici dissenzienti, e portare a 15-20 o più i vaccini obbligatori. Insomma: rapaci no, ma avvoltoi sì.
Ma vogliamo credere che queste valutazioni siano proprie dei produttori di fake, per eliminare le quali accorrono sempre prontamente i crociati, apostoli e novelli San Francesco d’Assisi contemporanei: da Zuckerberg a Soros, da Bezos a Gates & C., insonni paladini della verità, della libertà e dei miliardi di dollari.
- C’è anche chi ha notato l’incongruo delle manovre militari previste in Polonia che prevedono – in piena epidemia, pardòn, coron-pandemia – l’arrivo di 30.000 militari statunitensi, impegnati in una esercitazione diretta a fronteggiare imminenti minacce… (sono davvero imminenti? E di chi nei confronti di chi?).
- Infine. Qualcuno ci spiega come mai, dopo oltre 70 anni di finanziamenti statali e privati alla ricerca, non si disponga di un antivirale efficace e ben tollerato? Cosa hanno fatto dei nostri soldi? Mai possibile che l’unico strumento disponibile sia il vaccino (fra l’altro vecchio di due secoli)?
Ma è tempo di concludere questa mia…inconcludente prefazione. Non senza avere fatto una domanda ed un invito alla riflessione.
Si è letto di “fake” su strumenti di prevenzione del corona virus. Non ce ne meraviglieremmo dato che c’è sempre chi specula sulle disgrazie dell’umanità, ma non possiamo fare a meno di manifestare il nostro stupore: il ricorso all’acido ascorbico, alias vitamina C, é rubricato da taluno tra le fake e paragonato alle cipolle! Con disappunto abbiamo appreso che si tratta di persone provenienti da corsi di studio in discipline scientifiche, ed alle quali sono affidati incarichi di responsabilità. Ma come! Se perfino case farmaceutiche abbinano antipiretici alla vitamina C! E lasciamo stare una letteratura scientifica straripante, e che comprende addirittura decine di monografie sull’attitudine di difesa da infezioni della vitamina C!
Un esempio lo ritroviamo in basso nella pubblicazione liberamente scaricabile in pdf (una delle svariate sull’argomento presa molto casualmente in una ricerca durata …1 secondo!): Vitamin C and Infections (nel titolo il link a PubMed).
NOTA: Il visualizzatore PDF integrato si affida a risorse esterne – nello specifico a Google Docs Viewer – pertanto se non si dovesse visualizzare il documento pdf non è colpa nostra o di un malfunzionamento del sito. In genere in questi casi è sufficiente rilanciare la pagina per vedere apparire i documenti. Ad ogni modo è sempre possibile scaricare il documento in questione sul proprio computer cliccando sul link Download [Dim. File] riportato sotto ogni documento PDF.
Sia ben chiaro, nessuno si sogna di dire che con la sola vitamina C si guarisce il corona o altri agenti patogeni. ma che costituisca un valido ed irrinunciabile presidio, in sinergica azione, sia di prevenzione che di terapia, è ormai un “classico” per chiunque abbia chiara la differenza tra una cipolla ed un baobab.
E non crediamo valga rispondere a minus habentes i quali criticano il consiglio di sciacquarsi la bocca e fare gargarismi perché in questo modo eventuali virus …si diffonderebbero! Come ripeteva spesso nostro padre: “ai mentecatti non si risponde”.
Come sarà esaurientemente dimostrato da quanto segue, la vitamina C, unitamente al Lisozima, scoperto da quel celebre autore di fake che fu Fleming (a tal proposito per un buon approfondimento sull’argomento si rimanda il lettore all’articolo “In principio Dio creò il cielo, la terra e il Lisozima…“), alla vitamina A (che nei testi di chimica biologica era definita la “vitamina antinfettiva” e le cui proprietà di prevenzione e di terapia sono riportate dai più autorevoli testi di vitaminologia), e ad eventuali altri coadiuvanti, costituisce una “famiglia” di sostanze ideate dal più autorevole farmacologo dell’Universo – il Padreterno – per darci efficaci e atossiche forme di difesa.
Negare questa evidenza non sostenuta da Tizio o da Caio, ma dalla Medicina e dalla storia della Medicina, espone a legittimi sospetti e gravi responsabilità, che in un mondo davvero civile ed evoluto potrebbero venire giudicati e puniti come reati.
Un caro saluto a tutti i frequentatori. In basso viene riportato il contenuto della newsletter.
Adolfo Di Bella
Interrogazione in Senato sul “Caso LISOZIMA” (fornitura urgente chiesta dal MiPAF per emergenza Covid-19?)
Inviamo in allegato l’interrogazione al Senato sul Lisozima, componente anti-infettivo e immunomodulante basilare del (e nel) Metodo Di Bella nel modulo variabile, riportato nel libro (nel titolo il link ad Amazon) Il Metodo Di Bella del 2004 – che si può acquistare anche direttamente presso l’editore Macrolibrarsi – così come nel recente libro La scelta antitumore. Prevenzione, terapia farmacologica e stile di vita del 2019.
Il Lisozima è una delle molecole biologiche fondamentali regolarmente usate da mio padre, da me – da oltre 50 anni – e dai medici che conoscono il Metodo Di Bella, con risposte costantemente positive di tipo antibatteriche, antivirali, antiprotozoarie e immunomodulanti, senza la minima tossicità!
È una delle molecole biologiche particolarmente utili e non tossiche, non valorizzate dalle ultime generazioni di medici per mancato aggiornamento sulle loro documentate caratteristiche biomolecolari e indicazioni cliniche.
Il mancato impiego del Lisozima è dovuto anche al conflitto d’interesse con i circoli di potere che gestiscono il mercato dei farmaci.
Alcuni senatori hanno presentato l’interrogazione sul Lisozima, come riportato dal giornale on line Agricolae.eu (nel titolo il link all’articolo al suddetto giornale):
INTERROGAZIONE, DE BONIS MISTO SENATO, SU RICHIESTA MIPAAF A GRANO PADANO DI ANTIVIRALI LISOZIMA
Dopo l’intervista del sottoscritto a Byoblu, riportata in bassa a partire da 19’49”:
e la pubblicazione di articoli relativi alla prevenzione antivirale sul quotidiano on-line Roma.it (nel titolo il link all’articolo):
Coronavirus, Di Bella: “la straordinaria efficacia del Lisozima come antivirale”
e sul Secolo d’Italia:
Coronavirus, i consigli del dottor Giuseppe Di Bella: «Vi spiego come ridurre il contagio»
per rispondere a un numero sempre più crescente di richieste sulla prevenzione antivirale, ho sintetizzato in questo comunicato (nei file in formato PDF liberamente scaricabili in basso) i principi attivi sinergici che ritengo potrebbero avere, in base ai dati della letteratura, e in assenza al momento di valide alternative, qualche utilità, in assenza di tossicità, per limitare quanto meno l’incidenza e l’aggressività del Coronavirus.
Giuseppe Di Bella
Formulazione di massima di una ricetta per la prevenzione anti-infettiva, da personalizzare caso per caso e adattare in base al giudizio del medico curante
Molecole consigliabili nella prevenzione antinfettiva – Letteratura/Pubblicazioni