Sunday, 22 December, 2024

Un’intervista al Prof Luigi Di Bella


Intervista del marzo 1996

Il confronto tra quello che oggi si può dire della concezione del Prof. Luigi Di Bella e quello che egli esprimeva con espressioni apparentemente semplici, ma di una profondità inimitabile, è riproposto da questa intervista, realizzata da Giovanna Ventura per Mediagroup nel marzo 1996 ed avente per principale oggetto la Melatonina1.

Trascriviamo quindi una delle parti più interessanti evitando ogni commento che sarebbe, più che inutile, goffo. Pur non potendo rendere il tono e la variegata serie di sfumature del linguaggio parlato, abbiamo sottolineato i punti nei quali lo scienziato si sofferma con maggiore enfasi.

“Il principio sul quale io mi sono fondato è semplicemente questo: tuttora i tumori si considerano malattie inguaribili, perché noi non abbiamo mezzi per portarli a guarigione. L’unico mezzo che noi abbiamo è quello della chirurgia, cioè eliminare la parte colpita dal tumore; ma la guarigione clinica del tumore è al di là dal venire.
Quindi si adoperano i principi della chemioterapia che si fondano sui vecchi concetti dell’immunoterapia: “colpire presto, colpire forte”, con delle sostanze che siano quindi capaci di uccidere questi che noi consideriamo elementi abnormi, cioè elementi neoplastici. Questa è la ragione per cui sorge la chemioterapia.
Quindi sarebbe necessario adoperare sostanze capaci di uccidere le cellule neoplastiche per liberare l’organismo da questa degenerazione. È più un sogno che una realtà in quanto premette, la chemioterapia razionale, una cosiddetta tossicità differenziata, ciò è a dire una sostanza che sia tossica per le cellule neoplastiche e non lo sia per le cellule normali. Che io sappia, una sostanza che si adatti a queste caratteristiche, per adesso non c’è. In considerazione di questi fatti, siccome nella chemioterapia vedevo le distruzioni che apportava e le morti che provocava (ne ho visti morire tanti), l’ho respinta.
Allora mi sono rivolto verso un altro principio, cioè quello di creare le condizioni biologiche tali da impedire l’ulteriore proliferazione delle cellule neoplastiche senza distruggere quelle preesistenti, cioè creare un ambiente biologico ostile, ma non un ambiente farmacologico tossico. Questo il principio.
Allora ho preso di tutta quanta la letteratura esistente a quel momento, le sostanze che ad una minima tossicità, accoppiassero la dimostrata capacità di incidere su uno o più processi che si svolgevano o nel corso di un processo di guarigione ovvero di un processo di evoluzione dei tumori. Per questo sono arrivato ad una conclusione: non c’è e non ci sarà mai una sostanza unica capace di guarire un tumore.
Si tratta invece di un complesso di sostanze che agiranno centripetamente sopra la cellula neoplastica e che incideranno, di volta in volta, contemporaneamente o successivamente, su una delle miriadi di azioni biologiche che sono responsabili della vita di queste cellule.
Da qui non è venuta una sostanza, ma un METODO: e c’è una differenza sostanziale! Questo metodo non l’ho creato io come singole sostanze. Il mio merito, se c’è, sta nell’avere scelto e accoppiato, nell’avere adoperato sostanze che non avevano alcuna tossicità (potevano avere eventualmente un effetto trofico, perché gli individui trattati così stanno meglio) e potevano un po’ alla volta impedire la crescita del tumore, addirittura provocare anche la fine della cellula neoplastica”.

Il volume che comprende l'abstract della comunicazione del Prof. Di Bella: "Somatostatin in cancer therapy", fatta ad Atene nel giugno 1981!
Il volume che comprende l’abstract della comunicazione del Prof. Di Bella: Somatostatin in cancer therapy, fatta ad Atene nel giugno 1981!

Più oltre, a proposito della necessità di una conoscenza multidisciplinare, principio fondamentale del Metodo Di Bella:

“…ci sono campi separati non intercomunicanti. Se non c’è il travaso del sapere ed il travaso dell’applicazione del sapere da un campo all’altro, le cose rimarranno sempre così, e la gente soffre, muore e continuerà a soffrire ed a morire”.

Questa la conclusione, dopo che la giornalista gli chiede quale sia la sua gratificazione:

“Ma… io non ho bisogno di alcuna gratificazione. Sono arrivato ad una semplice morale. A volte meraviglio anche i miei figli. La mia morale è questa: ringrazio il Padreterno della sofferenza che mi ha dato, perché attraverso la sofferenza ho capito che cos’è la vita”.

 


Note a pié pagina

1. La Melatonina – alcune volte abbreviata con MLT – è un neurotrasmettitore prodotto principalmente dal sistema nervoso, ma anche dall’epifisi (o ghiandola pineale) e da vari distretti come le ghiandole di Harder, le piastrine, i megacariociti ecc. Viene prevalentemente prodotta di notte. Svolge fondamentali e documentati effetti nella prevenzione e terapia delle patologie tumorali e degenerative, oggetto di un numero crescente di studi e di ricerche. Si può considerare e distinguere:

Una azione antitumorale indiretta della melatonina attraverso l’inibizione dei radicali liberi e l’effetto antiossidante, unitamente alla protezione dall’effetto cancerogeno e degenerativo di campi elettrici e magnetici. Va considerato tra le azioni antitumorali indirette anche l’effetto antinvecchiamento e antidegenerativo del tessuto nervoso e vascolare, la proprietà antiaggregante piastrinica. Rilevante anche l’azione d’attivazione e potenziamento delle difese immunitarie, la modulazione neuroendocrina e circadiana, l’effetto sul midollo osseo con riflessi determinanti sulla crasi ematica, la dinamica midollare, la produzione di piastrine, globuli rossi e globuli bianchi;
Una azione antitumorale diretta si attua inibendo la proliferazione e la crescita di cellule tumorali, ostacolando la tendenza di cellule normali a divenire neoplastiche inducendo il ricambio cellulare e la sostituzione di cellule tumorali con cellule sane attraverso il meccanismo definito apoptosi. E’ documentata anche un’azione antimetastatica attraverso l’inibizione della diffusione a distanza delle cellule tumorali unitamente alla capacità di migliorare in maniera significativa il profondo stato di decadimento psicofisico degli stadi tumorali avanzati comunemente definiti cachessia neoplastica.

Gli interessati potranno trovare una ricca documentazione di pubblicazioni (che spaziano dalle culture cellulari in vitro fino in Vivo su esseri umani con Trial Clinici) sul sito collegato Metodo Di Bella nella sezione I farmaci utilizzati nel Metodo di Bella – Melatonina.


Dossier Melatonina – La sostanza della discordia

Di seguito viene riportato – liberamente scaricabile – il volume Dossier Melatonina – La sostanza della discordia che riporta i fatti a partire dalla scoperta della Melatonina negli anni ’50. Il volume è comprensibile e ne è suggerita la lettura anche per i non addetti ai lavori.

NOTA: Il visualizzatore PDF integrato si affida a risorse esterne – nello specifico a Google Docs Viewer – pertanto se non si dovesse visualizzare il pdf è sufficiente rilanciare la pagina. Ad ogni modo è sempre possibile scaricare il documento in questione cliccando sul link Download [Dim. File] alla fine di ogni documento pdf riportato.

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Melatonina e tossicità

A pagina 12 del precedente documento si affronta l’argomento riguardante la tossicità della Melatonina. Come riportato è oramai noto dal 1972 la non tossicità nonché la capacità di non dare assuefazione. Il dosaggio più elevato è stato dato a persone nel 1972 dagli autori Papavasiliou e Cotzias riportati nella pubblicazione Melatonin and Parkinsonism: la dose più alta ha visto ben 6.600mg (6,6g) al giorno per ben 35 giorni consecutivi con nessun effetto collaterale (al netto di una leggera sonnolenza).
I curiosi possono leggere i risultati nella pubblicazione di cui sopra degli autori citati nella tabella in basso a destra del pdf in basso (liberamente scaricabile).

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